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Cosa vedere in un giorno ad Alberobello
Nel cuore della Valle D'Itria tra gli ulivi secolari, si trova Alberobello famosa per le sue abitazioni coniche chiamate Trulli, riconosciute dall'UNESCO quali Patrimonio mondiale dell'Umanità dal 1996.
Alberobello è una di quelle località pugliesi da visitare in qualsiasi stagione dell'anno.
Nel visitare questo paese fiabesco, si rimane affascinati dalla bellezza e dalla cultura del trullo inteso non solo come abitazione antica ma concetto di vita rurale.
Alberobello dal suo nome originale"Arboris belli", la selva o bosco dell'albero della guerra, fu liberata dal regine feudale del Re di Napoli, Ferdinando IV di Borbone nel 1797.
Iniziamo il nostro cammino:
Il Trullo Sovrano
Non si può venire ad Alberobello e non visitare il Trullo Sovrano. Ubicato in Piazza Sacramento, alle spalle della Basilica minore dei Santi Medici Cosma e Damiano, fu costruito dal 1775 al 1780, l'unicità di questo "Trullo" è nell'essere l'unico realizzato su due piani abitabili, la sua splendida cupola conica alta ben 14 metri che erge imponente al centro di un gruppo costituito da dodici coni. Oggi al suo interno vi è un museo storico, da non perdere.
Basilica Minore dei SS Medici Cosma e Damiano
Si trova in Piazza Curri, fu progettata nel 1885 dall'architetto Antonio Curri, è dedicata al culto dei SS Medici Cosma e Damiano, Santi Protettori di Alberobello (27 settembre festa patronale). La sua pianta è a forma di croce latina.
Casa D'amore
Percorrendo Corso Vittorio Emanuele si arriva in Piazza del Popolo con il suo monumento ai caduti, sulla destra si trova il Palazzo Municipale, mentre sulla sinistra troviamo Casa D'Amore.
Prima del riconoscimento ufficiale della città da parte di Ferdinando IV re di Napoli, era proibito dai Conti locali di costruire edifici stabili, essi dovevano essere costruiti esclusivamente in pietra a secco. Casa D'amore segna chiaramente il passaggio da una città "illegale" ad una città regia. Come cita l'iscrizione in latino sul frontone: "Dall'autorità regia, questo edificio è stato il primo ad essere eretto". Francesco D'Amore il proprietario di questa casa, fu il primo cittadino a costruire in città la sua casa con l'utilizzo di malta, dopo questa edifici e trulli furono costruiti diffusamente con l'utilizzo di malta, un composto di calce e "vuolo" una particolare terra locale dal colore rossastro. In molti edifici antichi non ancora ristrutturati è possibile vedere ancora questo particolare tipo di legante che resiste fino ai giorni nostri.
Belvedere di Santa Lucia
Lasciate alle vostre spalle Piazza del Popolo, troverete d'innanzi a voi la Chiesa di Santa Lucia, sulla destra vi è il belvedere dal quale si può ammirare tutta la zona monumentale dei trulli "Il Rione Monti" con i suoi ben più di 1000 trulli. Una vista panoramica eccezionale dalla quale scattare foto meravigliose.
Il Rione Aia Piccola
Lasciate sulla destra la Chiesa di Santa Lucia, dopo nemmeno 50 metri inizia il Rione Aia Piccola, è così chiamato perché un tempo sulla piazza principale vi era un'aia per la trebbiatura, qui i signori feudatari locali pretendevano il tributo sul raccolto.
Passeggiando tra queste vie vi sentirete avvolti dai tanti trulli, non avrete di certo difficoltà a trovare quello più adatto per la vostra foto ricordo.
Il Rione Monti
E' così chiamato perché ciascuna strada prende il nome di una delle montagne sulle quali, durante la Prima Guerra Mondiale persero la vita in battaglia i combattenti di Alberobello. Arrivando dal Rione Aia Piccola si trova sulla sinistra Via Monte Nero, qui troverete un Info Point presso la Pro Loco dove chiedere informazioni turistiche. Continuando a salire il Monte Nero si arriva ai leggendari "Trulli Siamesi" con la splendida leggenda che accompagna la loro strana struttura a doppia facciata, doppio pinnacolo e senza finestre.
Continuando la vostra passeggiata avrete l'imbarazzo della scelta sulla stradina da seguire, sono tutte arricchite di negozietti di souvenir, bar e B&B. Non mancherà di assaggiare qualche specialità locale gentilmente offerta dal proprietario, mi raccomando senza esagerare, la strada è ancora lunga e per di più tutta in salita.
Al termine della salita, siete finalmente arrivati alla Chiesa di Sant'Antonio a forma di trullo. Resterete incantati da tanta bellezza, ancor di più entrando in Chiesa.
Fu eretta nel 1927, la sua forma alla base è a croce greca, su cui si erge una cupola conica alta 21,50 mt, costruita con la tradizionale tecnica a trullo; il campanile fuoriesce dal perimetro e si eleva autonomo rispetto al prospetto. Un progetto tutto alberobellese: Martino De Leonardis progettista, capomastri Tommaso Marzano e i fratelli Francesco e Cosimo Romano. Usciti dalla chiesa vi potrete riposare nella Villa San'Antonio giusto di fronte a voi.
La Chiesa di Barsento
Per i più coraggiosi, a circa 4 km dal centro di Alberobello, sorge la chiesa di Barsento. La strada per raggiungerla e prettamente di campagna con alberi di ulivo, ciliege e mandorle. La sua storia comincia nel 591, quando le mani laboriose dei monaci di Sant’Equizio la costruirono per volere di papa Gregorio Magno sull’apice della collinetta affacciata sul canale di Pirro. È una importante testimonianza dell'architettura romanica rupestre (secoli XI-XII). La chiesa attesta l’applicazione originale della pratica tradizionale delle costruzioni in pietra a secco alle forme dell'architettura religiosa.
Oggi, le semplici pareti imbiancate a calce, il piccolo campanile ancora funzionante e l’atmosfera senza tempo della chiesa rupestre disegnano la cornice perfetta per le sacre promesse d’amore eterno. E' nostra usanza per devozione alla Madonna recarsi due volte l'anno a piedi alla chiesetta.
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